I paesi dove puoi spostare la tua società estera sono diversi ed in diverse giurisdizioni. Ognuna con le proprie peculiarità fiscali e leggi nella maggior parte dei casi diverse tra loro. Però bisogna tenere in considerazione le particolarità di ogni singolo paese ed il netto vantaggio che esso offre rispetto ad altri. Quindi, dipende dallo scopo che si vuole ottenere quale paese per la sede della tua società estera scegliere.

INDICE

  1. Le questioni da considerare quando si sceglie una giurisdizione
  2. È ancora vantaggioso aprire una società nel Regno Unito?
  3. Forme giuridiche delle società all’estero
  4. Quali sono i motivi che spingono gli italiani ad aprire o acquisire una società all’estero e perché così tanti scelgono la Slovenia?
  5. Quali errori evitare quando costituisci la tua società all’estero?
  6. La doppia imposizione esiste?
  7. Cos’è l’esterovestizione e come evitarla
  8. Quante tasse paghi se possiedi una società all’estero?
  9. Tassazione dei dividendi ed il principio della localizzazione
  10. Direttive madre – figlia
  11. Aprire una società all’estero e vivere in Italia
  12. In quale paese conviene aprire la tua società all’estero?
  13. Il principio della stabile organizzazione
  14. A quale agenzia posso rivolgermi per una consulenza seria e completa?

 

Le questioni da considerare quando si sceglie una giurisdizione

Uno dei fattori principali da tenere in considerazione sono i paesi con i quali la tua società estera farà commercio di merci o servizi. Se si vende all’interno della EU bisogna tenere in considerazione che la tua società estera avrà bisogno di registrare la partita IVA comunitaria VIES. Già questo fatto può limitare la tua scelta e pensare ad una società estera di giurisdizione EU come ad esempio, Slovenia, Malta, Croazia. Anche se all’interno del diritto fiscale EU è abbastanza armonizzata la normativa IVA, ci sono dei ragionamenti e considerazioni da tenere in mente.

Ad esempio, una società in Slovenia deve registrarsi per una partita IVA se il fatturato imponibile IVA è più alto di € 50.000 in un periodo di 12 mesi solari. Per una società di diritto maltese, invece, non esiste nessuna soglia minima di registrazione. In pratica, significa che se fatturi con una società di diritto maltese anche poche migliaia di euro devi assolutamente richiedere di registrarti nel sistema dell’IVA VIES.

Il nostro studio si occupa anche di apertura di conti correnti societari. Oggi aprire un conto corrente aziendale all’estero può rivelarsi abbastanza complesso per diverse contingenze, come per elencare alcune AML norme antiriciclaggio, timore delle banche che i soldi provengano da delitti di corruzione.

Il nostro servizio comprende tutta la fase di organizzazione, raccolta documenti, traduzioni verbali, introduzione in una banca scelta da noi con la quale abbiamo i rapporti, accompagnamento ed assistenza fino alla firma del contratto bancario.

 

È ancora vantaggioso aprire una società nel Regno Unito?

Sicuramente costituire un LTD nel Regno Unito è più vantaggioso rispetto ad altri paesi EU, grazie a costi di costituzione e gestione bassi. Tieni presente però anche le peculiarità del Regno Unito, dato che il paese è uscito dalla comunità europea e le regole fiscali in convergenza con altri paesi membri dell’EU non sono state ancora chiarite.

Oltre a questi quesiti, nel Regno Unito avrai anche la necessità di avere un amministratore – direttore locale.

Quindi pensiamo di averti già risposto, ovvero aprire una società all’estero in un paese membro dell’EU è più sicuro, semplice e non comporta anomalie se gestito bene sulla tua posizione fiscale e legale in Italia.

Comunque anche nei paesi EU bisogna valutare le norme e gli accordi che i singoli stati hanno con lo stato Italiano.

 

Forme giuridiche delle società all’estero

Nell’economia europea sono numerose le forme societarie, però la forma più comune rimane la società a responsabilità limitata s.r.l. (d.o.o. in sloveno o Ltd. in inglese). Le SRL sono utilizzate come società commerciali, mercantili e anche come società di partecipazione (holding).

Il nostro studio AziendaSlovena si occupa di costituzioni o compravendita di società in Slovenia ed anche di registrare filiali di società estere. Se il cliente desidera ci occupiamo anche della soluzione meno utilizzata, ovvero come trasferire la sede legale in un altro paese, chiamato anche redomiciliation in inglese. Tieni in considerazione che tutte le giurisdizioni permettono un trasferimento di sede legale.

Il nostro studio si occupa anche di fusioni transfrontaliere (direttiva 2005/56/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 26 ottobre 2005, relativa alle fusioni transfrontaliere delle società di capitali).

Se prendiamo invece in considerazione la costituzione di una società all’estero fuori dalla comunità europea una delle mete più popolari rimane Dubai. A Dubai il sistema aziendale è più simile agli USA rispetto ad altre forme europee. La forma simile di una LTD è una LLC. Devi avere presente che Dubai ha restrizioni per individui che non sono Emiratini. La legge, infatti, prevede che devi avere un partner negli Emirati Arabi Uniti. Oltrepassando questa peculiarità il commercio con una LLC UAE a livello internazionale non soffre di nessuna restrizione.

Il nostro studio AziendaSlovena.com offre oltre alla contabilità anche diversi servizi di back office. Uno dei servizi più importanti, quando lavori con una società estera, è avere uno studio affidabile che include anche la contabilità IVA VIES e conosce perfettamente le leggi Intrastat.

Ritornando alle società estere nei paesi EU una delle soluzioni migliori è la Slovenia. Oltre la fiscalità bassa (19% l’unica tassa sull’utile societario) la Slovenia è anche un paese fiscalmente white list e quindi non soggetto a controlli particolari da parte dell’Agenzia delle Entrate Italiana.

Il nostro studio ti guiderà durante tutto il percorso della costituzione o prelievo quote di una società estera. Oltre a questo ti verrà spiegato anche quali errori evitare in futuro.

 

Quali sono i motivi che spingono gli italiani ad aprire o acquisire una società all’estero e perché così tanti scelgono la Slovenia?

Oltre al risparmio fiscale, uno dei motivi che spinge gli italiani a costituire una società all’estero è spesso una burocrazia più snella, perché è molto più semplice avere in un giorno la tua società estera perfettamente in regola e pronta ad operare.

Per esempio, in Slovenia una SRL (DOO) paga l’unica tassa sull’utile di 19% e questa è davvero una percentuale da sogno se paragonata a quella che hai con una SRL in Italia.

La Slovenia è uno stato con la tassazione decisamente più bassa rispetto a quella italiana, ed è uno degli stati che si possono raggiungere in poche ore di autostrada dall’Italia. La Slovenia è un paese confinante con l’Italia ed ha anche nella costituzione la lingua italiana come una delle 3 lingue ufficiali nella zona del litorale (Koper – Capodistria, Piran – Pirano).

Tirando le some, il motivo principale degli imprenditori Italiani che desiderano aprire una società all’estero è quello di ottimizzare l’aspetto fiscale della propria società, pagare meno tasse ed avere una burocrazia semplice e più snella. Come abbiamo elencato l’esempio della Slovenia.

 

Quali sono i principali motivi per i quali gli imprenditori italiani desiderano aprire una società all’estero?

Nella maggiore parte dei casi non si tratta solo per scappare dal fisco italiano, ma soprattutto si va alla ricerca di paesi con meno burocrazia ed i paesi nei quali è più semplice raggiungere i target aziendali. Come burocrazia più semplice, aprire nuovi mercati all’estero, diventare più competitivi aumentare il margine del servizio o della produzione.

La chiave fondamentale della democrazia e della costituzione europea è anche il regime di libero stabilimento.

Ovviamente quando decidi di aprire la tua società all’estero dovrai seguire le regole fondamentali. Le regole non cambiano molto rispetto all’Italia ma variano le opportunità fiscali, burocratiche e le opportunità di nuovi mercati.

Liberta di stabilimento

Specifichiamo nel dettaglio cosa significa la libertà di stabilimento.

Il diritto di trasferirsi in uno stato europeo membro per esercitare una qualsiasi attività economica non subordinata è previsto dall’art. 49 del TFUE alle stesse condizioni previste per i cittadini di quello stato. “La libertà di stabilimento importa l’accesso alle attività autonome e al loro esercizio, nonché la costituzione e la gestione di imprese ed in particolare di società ai sensi dell’articolo 54, secondo comma, alle condizioni definite dalla legislazione del paese di stabilimento nei confronti dei propri cittadini”.

Come si esercita la libertà di stabilimento?

  • Trasferire il centro della propria attività economica in un paese EU diverso da quello della provenienza.
  • Aprire in uno stato europeo diverso le filiali, agenzie o succursali.

Anche se la libertà di stabilimento è prevista dalla disciplina EU, non fa venire a meno il rischio di abuso se il fine esclusivo è beneficiare normative fiscali o leggi societarie più favorevoli.

Le regole che ti consigliamo di seguire:

  • Localizzare fisicamente la sede della società all’estero.
  • Svolgere almeno una parte dell’attività nel paese in cui si localizza la tua società estera.
  • Conservare i documenti legati all’attività, contratti, verbali dei consigli di amministrazione, biglietti aerei, ricevute dei pedaggi che possono essere utili come prove in caso di controlli.

Quindi concludendo, aprire una società all’estero è molto facile, gestirla nella maniera legale e corretta non è da lasciare al caso. Tieni in considerazione che l’OCSE ha inasprito la regolarizzazione negli ultimi anni.

La nostra missione è quella di stabilire in base alla tipologia del tuo business, quale paese è più adatto alle tue esigenze.

 

Quali errori evitare quando costituisci la tua società all’estero?

Uno degli errori comuni che lo fanno diversi imprenditori e che costituendo una società all’estero non richiedono anche la residenza nel paese, residenza fiscale estera e dopo 6 mesi non si iscrivono all’AIRE (Anagrafe Italiani Residenti all’Estero).

Una società estera di capitali costituita, intestata ed amministrata da persone fisiche italiane non è ancora una società estera a tutti gli effetti anche se è costituita all’estero ed ha realmente la sede all’estero.

Quindi semplificando il ragionamento come italiano intendiamo fiscalmente residente in Italia.

Quindi, se costituisci una società all’estero per lavorare solamente in Italia e rimani residente fiscale italiano si può trattare di un caso di pura esterovestizione. La esterovestizione può essere un reato se non provvedi a regolarizzare la tua posizione con il fisco. E qua il supporto di uno studio di commercialisti preparati diventa essenziale.

Per essere più chiari, essere soci o amministratori di una società all’estero non è per sé un reato o una cosa vietata. Non esiste nessuna legge che te lo vieta a patto che non usi la società estera come schermo per pagare meno tasse in Italia o eludere il fisco italiano.

 

La doppia imposizione esiste?

La doppia imposizione non esiste.

Tornando alla dichiarazione dei redditi quello che paghi all’estero diventa un credito che puoi usare per diminuire quello che poi devi versare in Italia.

Lo stato italiano ha firmato con molti stati esteri le convenzioni contro le doppie imposizioni. Si tratta di accordi specifici per evitare di tassare due volte gli stessi utili. Queste regole valgono se gestisci secondo le regole stabilite la tua società all’estero e non cerchi solamente di evadere il fisco italiano. Nel caso anomalo le cose potrebbero diventare più complicate.

 

Cos’è l’esterovestizione e come evitarla

Ti spieghiamo nel dettaglio un caso di esterovestizione pura. Per esempio, un imprenditore italiano apre una società all’estero della quale è proprietario unico ed anche amministratore unico. Questo caso, se associato con l’unico interesse di risparmio fiscale, è in realtà una società estero-vestita.

Fortunatamente, il nostro studio ha la possibilità e conoscenza per regolarizzare la tua posizione con il fisco in modo da gestire la tua società estera senza complicazioni e nel modo del tutto regolare e legale.

Già il sito web della società appoggiato al server del paese nella quale è costituita la tua società estera è considerata dal fisco una stabile organizzazione con la quale dimostri di lavorare effettivamente dal paese straniero e la società estera non è solamente una PO box ma una società estera seria con una stabile organizzazione all’estero.

Quindi, qualsiasi prova che dimostra che la tua società estera ha il centro di interessi realmente all’estero è utile per dimostrare la legalità della società estera stessa.

È importante anche che la tua società all’estero non lavori solo in Italia o solo con l’Italia, dovrai assolutamente avere anche clienti esteri per essere effettivamente legale nei confronti del fisco italiano e fisco del paese estero nel quale ha la sede la tua società.

Seguendo le semplici regole eviterai non solo possibili guai con il fisco italiano o del paese nel quale gestisci la tua società estera, ma anche eviterai anomalie con altri strumenti di controllo come ad esempio scambi di informazioni finanziarie dato che il segreto bancario internazionale non esiste più da almeno 10 anni.

Uno degli strumenti principali di monitoraggio internazionale delle società all’estero è sicuramente FACT, il sistema introdotto dagli Stati Uniti D’America dal 2010 al quale si è aggiunto il modello OSCE. Con questi due sistemi più di 120 paesi al mondo sono in grado di scambiarsi informazioni finanziarie delle società all’estero, con lo scopo di prevenire agli imprenditori di aggirare le leggi fiscali come si faceva nel passato.

Per questi motivi, quando costituisci la tua società all’estero lo devi fare nel modo corretto, regolare e trasparente.

Sarebbe ingenuo pensare che non esistano controlli se la società estera, per qualche ragione, non venga controllata già nel primo anno. Bisogna tenere in considerazione i ritardi con i quali si muove l’Agenzia delle Entrate se sospetta anomalie di possibile esterovestizione. Il fisco italiano ha per esempio fino a 14 anni di tempo per chiederti spiegazioni.

Parliamo di soluzioni a questo punto e perché seguendo le regole costituire, gestire la tua società estera e avere un risparmio fiscale rispetto all’Italia può essere del tutto legale e semplice.

Soprattutto evita di affidarti alla prima agenzia di servizi che trovi su internet e fai attenzione alle soluzioni già pronte e pacchetti standard di società estere. Sicuramente sei concorde che ogni cliente ha bisogno di una soluzione specifica e su misura per evitare guai in futuro.

Vogliamo sottolineare che per necessità specifiche offriamo anche soluzioni sofisticate come, società fiduciarie estere, holding o trust.

Questi strumenti specifici non li trovi preconfezionati su internet ma devi affidarti a società di consulenza aziendale professionali. Recarti di persona o prenderti tempo per una consulenza via Skype per raccogliere le informazioni e costruire la tua società estera specifica e su misura.

Una agenzia seria e preparata, prima di procedere, si prenderà cura della tua protezione personale e patrimoniale.

Per evitare incomprensioni con la scelta del professionista con la necessaria esperienza stai attento anche che parli italiano o l’inglese ed abbia la possibilità di accompagnarti presso le banche, notai e altri professionisti che ti serviranno all’estero. Tieni in considerazione che esistono anche agenzie specializzate che, oltre alla consulenza aziendale per stranieri, offrono anche lo studio contabile, consulenza fiscale e conoscono perfettamente le leggi contabili e fiscali straniere ed italiane.

Il nostro studio AziendaSlovena.com ha esperienza ventennale nell’ambito di consulenza fiscale, contabilità, apertura società per italiani che desiderano intraprendere la loro attività in Slovenia o in altri paesi. Oltre a questo, collaboriamo anche un commercialista italiano per fare in modo che il cliente sia tutelato in Italia ma anche in Slovenia.

Il nostro studio AziendaSlovena.com consiglia ai nostri clienti, prima di procedere, di avere un piano scritto con gli obbiettivi chiari che desiderano raggiungere, come un business plan il quale verrà verificato con i nostri professionisti per esaudire nel modo più completo le richieste del cliente.

Se ti serve preparare il tuo business plan per la tua società all’estero non esitare a chiamarci e prenotare un appuntamento dal vivo o via Skype. Mettendo le idee a tavolino con un professionista è già il primo passo verso la tua società all’estero chiara, legale e tutelata.

 

Come si risolve la posizione aziendale della società all’estero per evitare l’esterovestizione?

Innanzitutto bisogna tenere in considerazione il diritto di libero stabilimento, il quale difende l’imprenditore nell’aprire la sua società all’estero dove ritiene opportuno o vantaggioso. Il processo, comunque, bisogna che sia pianificato e che rispetti le regole fiscali internazionali.

Negli ultimi anni abbiamo potuto osservare l’esodo di diversi imprenditori italiani verso paesi con tassazione più vantaggiosa, ma non sempre questi trasferimenti sono stati effettuati in modo corretto e legale. Quindi, diversi imprenditori si sono ritrovati in problemi seri che si sarebbero potuti evitare se fossero state rispettate le regole principali. Il problema principale era il contesto di esterovestizione.

Durante una possibile verifica da parte dell’amministrazione finanziaria italiana bisogna regolarizzare le 3 regole base per non risultare in esterovestizione.

  1. Sede legale
  2. Sede amministrativa
  3. Oggetto sociale

Per rispettare l’oggetto sociale è importante dove l’attività direttiva e amministrativa svolge il proprio lavoro. Quindi bisogna che lo svolga per la maggiore parte del tempo dall’estero e non dall’Italia.

Se andiamo nel dettaglio, è importante il centro degli interessi dove la società opera globalmente per raggiungere i fini societari.

Per stabilire se la società è fiscalmente residente all’estero bisogna considerare i fondamenti di collegamento con il territorio italiano.

Se intendi costituire una società all’estero e gestirla completamente dall’Italia, quindi, devi pagare le imposte al Fisco Italiano, in caso contrario esiste la possibilità che ti contestano il reato di omessa dichiarazione. Quindi anche le cose banali sono molto importanti per non andare in contro alla esterovestizione. Elenchiamo alcuni esempi. Ufficio nel paese estero, segreteria nel paese estero, sito web sui IP esteri, telefono con prefisso estero ed altri piccoli dettagli.

Secondo la recentissima Cassazione n. 16296/2018 non è possibile costituire una società estera e gestirla dal territorio italiano neppure se opera online in modalità e-commerce, con conti correnti aperti presso banche italiane. A titolo di esempio quindi, non è possibile aprire un e-commerce con sede legale in Romania per usufruire dei vantaggi fiscali e vendere i prodotti in Italia.

Quante tasse paghi se possiedi una società all’estero?

Se si vuole capire nel dettaglio quante tasse paghi in Italia avendo una società all’estero bisogna prima capire le scelte condizionate da numerosi fattori e diverse cause.

Una legislazione più semplice, meno burocrazia ed ovviamente vantaggio fiscale

Come ti abbiamo già spiegato in questo articolo, nel caso tu desideri possedere delle quote di una società all’estero, dovrai tenere presente i rischi connessi all’esterovestizione e gli aspetti riguardanti la prevenzione della doppia imposizione.

I dividendi vengono disciplinati come redditi di capitale dagli art. 44 e 45 del TUIR. Il testo legislativo propone un elenco di entrate riconducibili ai redditi di capitale della tua società estera.

Le normative del TUIR individuano due principali categorie dei redditi da capitale:

  • interessi sugli investimenti,
  • entrate che derivano da capitali impiegati come partecipazione in attività di una società di capitali che produce utile.

Se invece quello che percepisce i proventi è un’impresa e non una persona fisica i redditi in questa forma sono disciplinati del reddito d’impresa.

 

Tassazione dei dividendi ed il principio della localizzazione

Le partecipazioni nelle società all’estero vengono viste dal fisco italiano in modo diverso rispetto alla loro localizzazione. Ovvero in quale giurisdizione e stato si trovi la società estera

Lo stato italiano ha infatti regole diverse per certi paesi che sono stati inseriti nella cosiddetta Black List. La lista nera è la lista degli stati esteri con fiscalità molto privilegiata sui quali vige un controllo maggiore dallo stato italiano.

I proventi dalle società estere localizzate in questi stati non godono in Italia di nessun privilegio. E per questi proventi non è possibile usufruire di nessun credito d’imposta o riduzione della base imponibile.

Quali sono i paesi della Black List? Bisogna consultare l’articolo 167, comma 4, DPR n 917/86. Dove viene citato “si considerano privilegiati i regimi fiscali di Stati o territori individuati, con decreti del Ministro delle finanze da pubblicare nella Gazzetta Ufficiale” nonché “i regimi fiscali speciali che consentono un livello di tassazione inferiore al 50 per cento di quello applicato in Italia”.

La piena imponibilità dei dividendi provenienti dagli stati Black List viene limitata alle situazioni di detenzione di partecipazioni dirette in una società localizzata negli stati a fiscalità agevolata oppure, nel caso si tratta di partecipazione indiretta, di ownership di partecipazione di controllo in una società estera intermediaria in un paese White List che raccoglie utili da partecipazioni in territori a fiscalità agevolata quindi Black List.

Quindi chi detiene, anche indirettamente, una partecipazione di controllo in una società estera che detiene partecipazioni nei paesi Black List sono disciplinati dell’imponibilità integrale dei proventi.

Vediamo anche il lato positivo della storia. Se si investe in paesi Black List si può chiedere all’Agenzia delle Entrate la disapplicazione delle norme se sussistono determinate condizioni.

Quindi devi dimostrare all’Agenzia delle Entrate che il motivo d’investimento in un paese Black List è per controllare una società in quel paese per motivi e strategie commerciali e non ci sono secondi fini come per esempio il solo risparmio fiscale.

 

Come si tassano i dividendi di società all’estero?

Generalmente il regime fiscale dei dividendi distribuiti da società non residenti che non sono localizzate nei paesi Black List ma in altri paesi EU o extra EU che sono sulla White List, è simile se non uguale a quello previsto per i dividendi di fonte nazionale.

Teniamo in considerazione i seguenti chiarimenti:

  • Il momento di imposizione è subordinato all’effettiva percezione degli utili da parte del socio secondo il principio di cassa.
  • Il dividendo estero può, nel momento dell’erogazione, subire una ritenuta d’uscita nel paese di residenza della società. Comunque, esistono delle riduzioni previste da specifici accordi in convenzioni stipulate bilateralmente dal paese in questione con l’Italia.
  • La tassazione dei dividendi in capo al socio è differente in base alla natura del socio:
    • Persona fisica che agisce privatamente:
      1. Applicazione di un’imposta sostitutiva con aliquota pari al 26%. La base imponibile e formata sul netto frontiera, quindi l’utile netto dopo l’eventuale ritenuta d’uscita nel paese di residenza della società.
    • Persona fisica che agisce nel regime di ditta individuale o società di persone:
      1. La tassazione dei dividendi è limitata al 58,14% della somma relativa. Quindi solo una parte dell’utile va a formare il reddito complessivo d’impresa.
      2. Gli utili di fonte estera concorrono integralmente alla formazione del reddito imponibile se provengono da società residenti in Paesi Black List.
      3. A parte certe eccezioni, siano stati imputati al reddito del socio per trasparenza, venga dimostrato che dalle partecipazioni non è stato conseguito l’effetto di localizzare sin dall’inizio dello stesso periodo di possesso i redditi in stati o territori Black List, venga dimostrato lo svolgimento di un’effettiva attività, commerciale o industriale nello stato estero dal soggetto non residente.
  • Come vengono tassati i dividendi percepiti da una società di capitali.

Ai dividendi in capo a società di capitali soggette ad IRES, si applicano le disposizioni dell’art. 89, comma 2 del DPR n. 917/86. Questa norma prevede che il reddito complessivo dei proventi percepiti da società all’estero che non sono residenti nei paesi Black list è solo il 5%.

Se gli utili provengono da società residenti in stati o territori a fiscalità privilegiata, l’esclusione da tassazione (in misura pari al 95% del relativo ammontare) è riconosciuta previa presentazione di un’istanza di interpello all’Agenzia delle Entrate − secondo le modalità previste dal comma 5, lett. b), dell’art. 167 TUIR – finalizzate alla dimostrazione che i redditi imputati dalla società partecipata sono stati regolarmente assoggettati a tassazione in un paese a fiscalità ordinaria già dal primo periodo di possesso della partecipazione.

 

Direttive madre – figlia

L’obiettivo di questa direttiva è che, sotto alcune condizioni, si può esentare la imposizione sugli utili in uscita dal paese delle società all’estero non residenti. In base alla legge 90/435/CEE nel decreto italiano D.Lgs. 136/1993 i dividendi in uscita dalle società figlie alle società madri residenti in EU, non sono soggetti alla ritenuta alla fonte.

L’applicazione della direttiva necessità di certi requisiti:

  • La società madre deve detenere almeno il 10% del capitale della società figlia.
  • Il possesso del capitale deve corrispondere ad almeno un anno.
  • Le società di persone non rientrano in questa direttiva ma devono per forza essere società di capitali e quindi paragonabili all’IRES in Italia.

Quando decidi di costituire o acquisire una società all’estero devi tenere in considerazioni i requisiti fondamentali per non andare in guai con il fisco italiano:

  • La sede amministrativa della società all’estero deve essere fisicamente ubicata all’estero. Questo significa che gli uffici, le figure decisionali devono operare nel paese dove si intende pagare le tasse.
  • La società all’estero deve effettivamente svolgere la sua attività o almeno una parte dell’attività nel paese in cui si desidera registrare la sede.

Anche se svolgi un’attività online come un e-commerce devi rispettare i requisiti sopra elencati. In tale caso, si fa riferimento al mercato in cui si svolge l’e-commerce. Se la società estera con un portale destinato solo al mercato italiano svolge l’attività, può essere vista e considerata come un’attività illecita.  Andiamo nel dettaglio dell’e-commerce dato che queste attività sono un contesto sempre più crescente.

Sia che l’attività sia legata alla produzione di beni materiali, sia che riguardi un servizio che si svolge on line (per cui non tangibile), i requisiti, secondo cui tale attività deve essere registrata nel paese in cui si intende pagare le tasse, è valida in ogni caso.

 

Aprire una società all’estero e vivere in Italia

Qua ritorniamo a parlare della residenza fiscale, la quale è disciplinata per legge dall’articolo 2, comma 2, del DPR n.917/86. Secondo questa legge i residenti italiani sono gli individui che la maggior parte del periodo dell’anno sono iscritti nella anagrafe della popolazione residente ed hanno il domicilio o la residenza nello Repubblica d’Italia ai sensi del codice civile.

Si consiglia, se desideri aprire una società all’estero, di spostare anche la tua residenza fiscale per evitare di dovere pagare le tasse in Italia.

Tieni presente che se hai una ambizione sana e seria di espandere la tua attività all’estero puoi legittimamente dichiarare nella dichiarazione dei redditi l’avvenuta apertura della società all’estero fornendo tutti dettagli richiesti dal fisco in Italia.

 

In quale paese conviene aprire la tua società all’estero?

Per cominciare la tua attività all’estero nel modo più legale possibile ti conviene anche trasferirti nel paese dove desideri intraprendere la tua attività o perlomeno ottenere la residenza fiscale in quel paese. Quindi in questo caso ti conviene ragionare, oltre ai motivi fiscali e di business (che comunque sono le ragioni principali), anche se il contesto sociale e culturale del paese scelto fa al caso tuo.

Secondo questi parametri, la Slovenia è una delle destinazioni preferite degli italiani, soprattutto per la cultura mitteleuropea, bilinguismo (sloveno e italiano) ufficiale nella zona del litorale e soprattutto vicinanza con l’Italia.

Soprattutto se desideri effettivamente trasferirti e vivere in Slovenia, magari con la famiglia, diventa importante anche l’aspetto sanitario, l’istruzione ed altre agevolazioni. In Slovenia sei a prescindere coperto dall’ assicurazione medica europea, dato che la Repubblica Slovena fa parte della comunità europea ed esistono scuole elementari, medie e superiori in lingua italiana. Inoltre il nostro studio può fornirti tutte le informazioni per investire in Slovenia.

 

Il principio della stabile organizzazione

Ovviamente ti sarai chiesto se con la tua società all’estero potrai lavorare anche in Italia. La risposta è si. Innanzitutto dovrai verificare le regole principali.

Vediamo insieme quali errori dovrai evitare di farli per essere in regola:

  • Valutare quanto e come incide la residenza fiscale dei soci e in che modo risolverla con l’aiuto del nostro studio.
  • Quali leggi nazionali, internazionali e gli accordi europei bilaterali bisogna rispettare.
  • Risolvere le caratteristiche societarie per non risultare che la società sia esterovestita.
  • Creare la stabile organizzazione e rispondere al sistema fiscale competente.
  • Se con una D.O.O. (S.R.L.) slovena ho degli uffici a Roma non ho la stabile organizzazione in Slovenia.

La società che intende delocalizzare o internazionalizzare in proprio business deve prima decidere su:

Core business della società all’estero:

  • E-commerce se si segue le indicazioni specifiche può fare la stabile organizzazione all’estero e la residenza fiscale all’estero. Quindi ricade nella imposizione fiscale estera.
  • Anche le costruzioni e servizi eseguiti da una società estera sul territorio italiano seguendo le norme specifiche può non fare la stabile organizzazione in Italia e quindi rimane soggetta al fisco dello stato estero nella quale è stata costituita.
  • Aziende di autotrasporti estere che svolgono servizi anche in Italia a seconda delle impostazioni del management e dell’asset societario (contrattualistica, committenza servizi) è se seguita in maniera corretta essere soggetta solo alla fiscalità estera.

Asset di proprietà:

  • La partecipazione societaria è importantissima se si vuole mantenere fiscalità completamente estera o riportare redditi e partecipazioni in Italia con minore pressione fiscale possibile.

Per questo il nostro studio cura anche la parte che regolarizza di non ricadere nella doppia imposizione con l’utilizzo di Holding italiane o estere o fiduciarie con lo scopo di adeguarsi ad una fiscalità Pex (participation exemption).

Management di controllo:

Per mantenere la fiscalità estera bisogna stare attenti al fatto che, se la società estera è controllata da una società italiana, si possa scivolare nella esterovestizione. Quindi secondo certi aspetti è meglio se la società sia controllata da persone fisiche italiane ma con residenza fiscale slovena.

Una società esterovestita può essere considerata tale, quando il fisco constata che non ha un proprio management indipendente nelle decisioni aziendali ma dipende ufficialmente dalle decisioni di una società italiana.

Quindi, con l’aiuto di uno studio specializzato come aziendaslovena.com pianificheremo la tua situazione anche tenendo in considerazione questa parte in modo che la tua attività con la società estera sia del tutto legale e non risulterai esterovestito in nessun modo.

 

A quale agenzia posso rivolgermi per una consulenza seria e completa?

Se hai deciso di aprire la tua società all’estero nel modo trasparente, corretto e legale, bisogna affidarsi ad una agenzia specializzata e seria. Lo studio o agenzia (meglio se parlano in Italiano) deve conoscere perfettamente la contabilità e legislazione dello stato nel quale opera e anche le leggi fiscali italiane per sistemare anche la tua posizione fiscale in Italia.

AziendaSlovena.com è specializzata per studiare nel dettaglio il cliente italiano sia se è residente fiscale italiano sia se vuole diventare o è già residente fiscale sloveno.

La nostra agenzia AziendaSlovena presta massima attenzione durante il trasferimento delle attività aziendali italiane per essere in regola con la posizione fiscale personale in entrambi gli stati.

Questa metodologia a breve e lungo termine fornisce al cliente tranquillità e più tempo per dedicarsi al proprio business.

Scegliere la forma giuridica della società insieme al commercialista ed esperto contabile in Slovenia, tenendo in considerazione la tutela personale dell’imprenditore in entrambi gli stati, è di vitale importanza per tutelare i nostri clienti nei confronti delle autorità fiscali italiane e slovene.

Ottimizzare la parte fiscale e nello stesso tempo tenere in considerazione la situazione in entrambi i paesi è il must del nostro studio AziendaSlovena.com.  I nostri commercialisti ed esperti contabili in Slovenia e in Italia ti seguiranno passo per passo cosi da poter lavorare con la tua società estera in modo efficace e allo stesso tempo legale godendo di tutti i risparmi e vantaggi fiscali.

 

FONTI:

https://www.osce.org/it

https://ec.europa.eu/info/business-economy-euro/banking-and-finance/financial-supervision-and-risk-management/anti-money-laundering-and-counter-terrorist-financing_en

https://www.fu.gov.si/

https://eur-lex.europa.eu/lexuriserv/lexuriserv.do?uri=celex:12012e/txt:it:pdf

https://www.esteri.it/mae/it/servizi/italiani-all-estero/aire_0.html

https://www.economy.gov.ae/english/pages/default.aspx

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